4 momenti che hanno segnato la storia della musica (parte 1)
Nella seconda metà del XX secolo, la musica diventa più democratica e raggiunge praticamente ogni casa. Grazie a questa espansione, vengono alla luce nuovi talenti, nuovi miti, delle vere e proprie star.
Ecco 4 momenti che hanno cambiato il corso della storia della musica.
1957
Questo effetto spunta fuori nel 1957 con la canzone « Train Kept a Rollin’ » di Johnny Burnette. Ma la paternità di questo stile è sicuramente attribuita a Link Wray che svilupperà la distorsione dal 1958, con la famosa canzone "The Fuzz", dopo aver bucato l’altoparlante con la penna. L'effetto ottenuto trasformerà in maniera profonda la musica, dato che gli artisti, si rendono conto che il suono dei loro strumenti può essere alterato artificialmente, permettendo quindi esperimenti sonori di tutti i tipi.
Alan Freed battezza il rock alla radio
Luglio 1951
Nei primi anni '50, in un'America puritana e segregazionista, non era di moda ascoltare musica cantata da artisti di colore. Men che meno se la musica in questione fosse contrassegnata da allusioni sessuali un po ' troppo evidenti. Alan Freed, conduttore radiofonico di razza bianca, non sembrò curarsene troppo e rapidamente divenne un forte sostenitore della "Musica del diavolo".
Dopo aver lavorato in diverse stazioni locali, si unisce al team di WJM a Cleveland per ospitare un programma serale, lanciando, nel luglio 1951, la prima rock radio, trasmessa ad un vasto pubblico: "Moondog's rock'n' roll party. " Per questo titolo, Freed si ispirò direttamente ad un'espressione usata in molti brani rhythm'n'blues dell'epoca. "Rock" e "roll" infatti significano "fare l'amore" in gergo. Nonostante Alan abbia contribuito moltissimo alla fama del rock'n'roll, non possiamo dargliene la vera paternità dato che furono le Boswell Sisters a utilizzare questa espressione per la prima volta nel 1934.
« Il giorno in cui la musica morì»
3 febbraio, 1959
L'inverno 1959 sarà anche stato uno dei più feroci che il Midwest abbia mai conosciuto, ma questo non impedì l'organizzazione della Winter Dance Party, una tourné maratona che riunì tre giovani pilastri del rock'n'roll nascente, Buddy Holly (« Peggy Sue »), Ritchie Valens (« La Bamba ») e J.P. « The Big Bopper » Richardson (« Chantilly Lace »), rispettivamente di 22, 17 e 28 anni. Purtroppo, i tre, perderanno la vita in un incidente aereo che avrebbe dovuto riportarli a casa dopo un concerto a Clear Lake, Iowa.
Sono le 0:55 quando Holly si mette a fianco di Peterson, il pilota, mentre Big Bopper e Valens prendono posto dietro di loro. La visibilità è praticamente zero, il buio quasi totale. L'oscurità è già lì. Presto, Peterson capisce che sarà dura riuscire a guidare il piccolo aereo e decide di affidarsi al radar. Ma mentre lui è convinto di prendere quota, il velivolo precipita verso il suolo a oltre 200 km/h, non lasciando alcuna possibilità di sopravvivenza ai passeggeri. Questo dramma sarà ricordato con il nome di "il giorno in cui la musica morì", in seguito all’apparizione di questa espressione il giorno successivo nella stampa, poi ripetuta in uno dei classici della canzone americana: « American Pie » di Don McLean.
I Beatles più popolari di Gesù
Marzo 1966
Nel marzo 1966, in un'intervista alla stampa, John Lennon, cantante e chitarrista dei Beatles, si lascia scappare una frase di troppo: « Oggi siamo più popolari di Gesù . Non so cosa sparirà prima. Se il Rock' n ' roll o il cristianesimo. Gesù era un uomo buono, ma i suoi discepoli erano gente sempliciotta e ordinaria. Hanno distorto tutto, e ai miei occhi lo hanno screditato.” Il risultato di questa affermazione sarà un'ondata di odio nei confronti del gruppo, tanto che i Beatles saranno censurati in molti paesi, minacciati di morte e molti loro dischi bruciati nelle piazze in risposta a quella che è stata considerata un'enorme provocazione.
Pubblicato il : 1 novembre 2018